Assistenti familiari, il nuovo CCNL domestici

Assistenti familiari, prendono il posto di colf e badanti

Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (noto con l’abbreviazione CCNL) per il settore domestico introduce alcune novità di sicuro interesse per tutte le famiglie che hanno bisogno di una badante.

Stando a quanto stabilito nell’accordo, infatti, le badanti notturne (ovvero quelle che operano dalle 20:00 alle 8 del mattino, ndr) avranno un costo più basso rispetto alle cifre attuali. Una modifica che entrerà in vigore a partire da giovedì 1 ottobre, quando gli utenti potranno procedere al versamento dei contributi su un orario convenzionale di 8 ore. Un dettaglio non da poco, dato che consentirà di ridurre ben 24 ore settimanali.

Per arrivare all’intesa sul rinnovo del CCNL domestico si è reso necessario un confronto molto lungo, come spiega il vice presidente di Assindatcolf, Alessandro Lupi, che parla di “lunga trattativa”. Tuttavia, lo stesso Lupi esprime soddisfazione per essere riusciti “a trovare un accordo che tuteli le famiglie, in particolare quelle con esigenze di assistenza a persone non autosufficienti”.

Il rinnovo contrattuale presenta novità

D’altronde, il rinnovo del CCNL domestico era qualcosa di veramente necessario. Il precedente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro era infatti scaduto alla fine del 2016, e tutto il settore necessitava di una nuova intesa. Il nuovo CCNL sarà in vigore fino al 31 dicembre 2022, nella speranza che si proceda subito al rinnovo una volta oltrepassata quella data.

L’accordo riguarda 860.000 addetti che lavorano regolarmente nel settore, anche se considerando le tantissime colf e badanti che lavorano “in nero” arriviamo a circa 2 milioni di persone.

Tra le novità più interessanti del nuovo CCNL non si può non menzionare il nuovo inquadramento degli assistenti familiari, che si articola ora in quattro livelli, distinti tramite due parametri che vanno a valutare le conoscenze e le competenze in possesso del lavoratore, ovviamente in riferimento alla mansione da svolgere.

Distinzione che si è resa necessaria per differenziare il ruolo di colf con quello di badante e baby-sitter, ma anche per distinguere i lavoratori che si occupano delle tipiche mansioni casalinghe con quelli che invece sono chiamati a prendersi cura di uno o più membri della famiglia.

La peculiarità del nuovo CCNL, come accennato, è quella relativa alle badanti notturne, con i contributi versabili convenzionalmente su 8 ore. Una soluzione che serve non solo a consentire alle famiglie di poter godere di un vantaggio dal punto di vista prettamente economico, ma anche dal metterle al riparo da eventuali vertenze.

L’altra novità di rilievo di questo nuovo CCNL è l’introduzione di una nuova figura, che prende il nome di “assistente familiare educatore formato”. Cosa vuol dire esattamente?

Per farla breve, questo profilo serve ad individuare gli operatori del settore domestico che accudiscono all’interno delle mura domestiche le persone affette da una disabilità, bambini compresi.

Il livello che viene specificato nel nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è il D Super, che evidenzia il lavoratore “che, nell’ambito di progetti educativi e riabilitativi elaborati da professionisti individuati dal datore di lavoro, attua specifici interventi volti a favorire l’inserimento o il reinserimento nei rapporti sociali, in autonomia, di persone in condizioni di difficoltà perché affette da disabilità psichica o da disturbi dell’apprendimento o relazionali”.

Ma nel nuovo accordo spicca anche un aumento economico. L’intesa di rinnovo, infatti, prevede che per il livello medio B Super ci sia un incremento in busta paga di 12 euro al mese: l’aumento verrà introdotto dal 1 gennaio 2021. Inoltre, già a partire da giovedì 1 ottobre, i lavoratori che assistono bambini fino al sesto anno di età e gli assistenti familiari che sono chiamati ad occuparsi di una persona non autosufficiente potranno usufruire del sistema di indennità, di importo variabile tra i 100 e i 116 euro, che andrà ad aggiungersi alla retribuzione minima percepita.

Se i lavoratori sono in possesso della certificazione di qualità potranno inoltre godere di un’ulteriore indennità, che può arrivare fino a 10 euro al mese.

In più, il nuovo CCNL per il settore domestico chiarisce anche diversi aspetti che riguardano i permessi per la formazione. Sono previste 40 ore di annue di permesso retribuito per la frequenza di corsi di formazione professionali specifici per collaboratori e per assistenti familiari: possono godere di questa misura tutti i lavoratori e le lavoratrici con contratto a tempo pieno e indeterminato e anzianità di almeno sei mesi presso lo stesso datore di lavoro.

Non è tutto, perché le ore di permesso possono essere innalzate a 64 nel caso il lavoratore decida di frequentare i percorsi formativi riconosciuti e finanziati dall’Ente bilaterale di settore, Ebincolf.

 

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